Cronologia degli eventi

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Servo di Dio

Don Giovanni Minzoni

Date biografiche e Cronologia degli eventi

1885
29 Giugno. Nasce a Ravenna da Pietro Minzoni e Giuseppina Gulmanelli, gestori della centrale Locanda Cappello. Terzo di 5 fratelli. I genitori non frequentano la Chiesa ma battezzano tutti i loro figli, fatto non comune.
30 Giugno. Viene battezzato nel battistero Neoniano, detto degli Ortodossi, unica fonte battesimale di Ravenna.
1896
Giugno Entra in seminario a Ravenna. Per la sua attitudine con i giovani coadiuva il rettore mons. A. Bignardi.
1905
Settembre Muore il padre. A venti anni, decide di farsi prete.
1909
18 Settembre. È’ consacrato sacerdote dall’Arcivescovo di Ravenna e Cervia mons. Pasquale Morganti.
19 Settembre. Celebra la sua Prima Messa nella chiesa di S. Domenico a Ravenna, parrocchia della sua famiglia.
1910
8 Febbraio. Viene nominato cappellano ad Argenta. La parrocchia S. Nicolò – retta da don Gioacchino Bezzi, anziano e gravemente ammalato – era a quel tempo estremamente povera e pressoché priva di prebende. Argenta, terra di socialisti e di latifondisti, teatro di gravi agitazioni e conflitti sindacali. Si attiva subito a favore dei giovani, nel cortile della chiesa di S. Francesco apre un campetto da calcio.
1911
31 Dicembre. Inaugura il Ricreatorio maschile, lo vuole comune alla parrocchia S. Giacomo, dove ha lavorato anche manualmente. Un grande salone che serve le riunioni e per il cinematografo, l’unico della zona.
1913
Crea una Filodrammatica dove i giovani mettono in scena applauditi spettacoli.
1914
Settembre Si laurea a pieni voti, dopo tre anni di corsi estivi, Dottore in scienze sociali alla Sociale di Bergamo.
1915
Dicembre Viene nominato dall’Arcivescovo di Ravenna e Cervia economo spirituale della parrocchia San Nicolò.
1916
29 Gennaio. Viene eletto Arciprete di Argenta, votato all’unanimità dai capifamiglia, antico privilegio argentano.
10 Luglio. È chiamato alle armi. Per un problema di vista è destinato alla Sanità ad Ancona, Cagli e Urbino.
25 Luglio. Scrive di proprio pugno il suo Testamento e lo termina con la frase detta il giorno della sua prima messa: “Signore fa che io sia tuo degno Sacerdote, non solo sull’altare, ma nella vita e nel sacrificio di me stesso. Sempre!” 30 Luglio. Chiede all’Ordinario militare di essere reclutato come cappellano per un Reggimento di prima linea.
1917
18 Febbraio. È nominato tenente cappellano del 255° Fanteria, il Reggimento dispari della Brigata Veneto.
6 Marzo. È al fronte a Volpago del Montello, altipiano di Asiago (Tv), dove è di stanza il suo Reggimento.
18 Marzo. Celebra la prima Messa al Campo, nelle retrovie, in una radura nel bosco.
10 Giugno. Scrive di aver ricevuto il suo “battesimo del fuoco” sul Monte Zebio (mt. 1.819 sull’Altipiano di Asiago).
4 Settembre. Battaglia di Quota 16, Vallone di Brestovizza. Rischiando la vita e sotto il tiro nemico, soccorre diversi soldati feriti. Il generale Leopoldo Durando, comandante la Brigata Veneto, si complimenta con lui.
8 Ottobre. Flondar/Pieris. Soccorre, sfidando il pericolo e in prima linea, il capitano medico Enrico Vanelli.
26 – 31 Ottobre. Caporetto. Pur malarico rinuncia ad un trasporto e partecipa con marce forzate alla ritirata della Brigata.
1918
17 Febbraio. Partecipa, con un plotone di arditi e sotto il fuoco nemico, ad un’azione alla Grave di Papadopoli.
15 Giugno. Battaglie del Solstizio. Gli austriaci erano riusciti a passare in più punti il Piave. Il momento era grave, per salvare alcuni nostri soldati si fa promotore di una azione di guerra a Salettuol di Maserada (Tv). L’avanzata nemica fu bloccata. Per questa sua azione valorosa otterrà la Medaglia d’Argento al V.M.
28 Giugno. Treviso. Il Duca d’Aosta, Emanuele Filiberto di Savoia, comandante la III Armata, decora don Giovanni Minzoni con la Medaglia d’argento al Valore Militare. Il generale Armando Diaz, capo del Regio Esercito, gli stringe la mano e gli dice “Bravo!”. L’intera Brigata Veneto sfila in suo onore.
1919
5 Febbraio. È inviato a Venezia per consegnare a Gabriele D’Annunzio la medaglia del 255° Reggimento.
18 Febbraio. Torna dalla guerra, ad Argenta, con 1 medaglia d‘Argento al Valore Militare, 2 Croci di Guerra al Merito e la Croce di Cavaliere d’Italia. Complessivamente saranno 11 le medaglie che gli verranno conferite.
3 Maggio. Viene congedato dall’Esercito. Scrive per l’occasione una poesia: “Nulla manca a chi possiede Dio”.
24 Giugno. L’Arcivescovo Mons. Pasquale Morganti gli conferisce il possesso della parrocchia San Nicolò, Argenta.
4 Novembre. Portomaggiore, celebra la S. Messa in piazza per l’inaugurazione del monumento ai caduti della guerra.
8 Novembre. Mancando ad Argenta tale simulacro, inaugura in Duomo un altare con lapidi alla memoria dei caduti argentani.
1920
Potenzia tutta l’organizzazione parrocchiale con la costituzione dei Circoli “Giosué Borsi”, quello femminile “Sacro Cuore” e la sezione Donne cattoliche. Rinnova il Ricreatorio: amplia con una galleria il cinema/teatro che rimane l’unico della zona. Rinnova la Filodrammatica, con una novità per quei tempi: la vuole mista, cioè composta da ragazzi e ragazze. Riattiva il doposcuola, la biblioteca circolante e l’Opera Pia Liverani, creata per l’educazione delle ragazze e dove funziona una scuola elementare gestita dalle Suore di Carità. Qui organizza un laboratorio di maglieria facendo in modo che le macchine fossero in comproprietà con le operaie. Torna a presiedere l’Opera Pia Manica, il grande ricovero per vecchi. Si attiva nel sociale coinvolgendo l’Unione Professionale Cattolica, grazie alla quale affitta una vasta tenuta agricola, la Bina, quindi fonda la cooperativa “Ex combattenti”, costituita per dare lavoro ai tanti reduci dalla Guerra e alla quale affida il compito di gestire la tenuta.
1921
7 Ottobre. Il Santuario della Madonna della Celletta, chiuso dal 1909 per disposizione del sindaco socialista è riaperta al culto dei fedeli per merito di Don Minzoni. Gli argentani partecipano “come una fiumana“.
1923
22 Aprile. Organizza un Convegno al Santuario della Celletta con 500 giovani romagnoli e ferraresi, dove è applaudito relatore. Nell’occasione invita i giovani a stringersi con rinnovati propositi di azione alla bandiera di Cristo e denuncia i fascisti per l’uccisione di Natale Gaiba, socialista e sindacalista argentano. Nel corso del convegno dà notizia della costituzione in parrocchia di un gruppo di Giovani esploratori. Aprile Aderisce al PPI, il Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo. Si abbona al giornale “Il Popolo” di Donati.
Maggio Rinuncia all’offerta fascista di divenire Cappellano della Milizia nazionale con i gradi di Centurione.
8 Luglio. Attiva due reparti di Esploratori cattolici: l’Argenta 1 – San Giorgio” per San Nicolò, con a capo Vincenzo Bitti e Enrico Barbieri e assistente don Pietro Cellini; l’Argenta 2 – San Giacomo”, con istruttore Angelo Fabbri e assistente ecclesiastico mons. Adelmo Fusari. Nero e bianco i fazzoletti.
24 Luglio. Vengono censiti a Roma i due reparti di Esploratori di Argenta, cui aderiranno una settantina di ragazzi.
9 Agosto. Raduno degli Esploratori e discorso nel teatro di don Emilio Faggioli, assistente ecclesiastico regionale.
23 Agosto. Circa alle 22,30 rientrando da una passeggiata con Enrico Bondanelli, suo collaboratore parrocchiale, viene barbaramente bastonato da due sicari fascisti, fatti venire da Casumaro, una frazione di Cento. A mezzanotte, dopo appena 46 giorni dalla costituzione dei Giovani esploratori ad Argenta, il Martire, senza mai aver ripreso conoscenza, assistito da mons. Fusari, spirò nel suo modesto letto.
24 Agosto. Le attività sono chiuse “per gravissimo lutto cittadino”, le bandiere esposte a lutto. Tutti gli argentani che amavano il Martire, sfilano commossi davanti alla sua bara, sempre vegliata dai suoi scout.
25 Agosto. Autopsia in Ospedale. Nel pomeriggio la salma viene ricomposta in Duomo e continuamente vegliata.
26 Agosto. Ore 6,30. S. Messa solenne all’esterno del Duomo, gremito di fedeli affranti. La salma parte per Ravenna scortata dai Giovani Esploratori e dai Circoli giovanili Giosuè Borsi e Sacro Cuore. A Ravenna onori militari da un plotone del 28° Fanteria con banda e da uno dei Carabinieri Reali. Messa funebre non in Duomo, come spetterebbe ad un sacerdote assassinato, ma a San Domenico. Questa è la decisione dell’Arcivescovo Antonio Lega che si fa rappresentare dal suo segretario. Ancora più cauta la chiesa ferrarese, il Vescovo mons. Rossi solo alcuni dopo giorni invia a Ravenna un telegramma di commiato. La Chiesa con queste scelte defilate, dimostra di volere rafforzare il clima di conciliazione venutosi ad istaurare fra Governo di Mussolini e il mondo cattolico, sottacendo le ragioni politiche dell’assassinio. Si giungerà qualche anno più tardi al “Concordato” fra Stato e Chiesa. Dopo la firma dei “Patti Lateranensi” e fino a tutto il 1946 la Chiesa il mondo cattolico italiano eviteranno di celebrare la memoria del Martire.
30 Agosto. I Reali Carabinieri di Argenta arrestano quattro persone imputate della morte di don Giovanni Minzoni: Luigi Lanzoni e Giovanni Bilancieri, quali esecutori; Augusto Maran e Alessandro Caranti, mandanti.
23 settembre. Don Giovanni Mesini, amico e confidente, scrive il libretto: “In memoria di Don Giovanni Minzoni”.
1924
22 Aprile. Per le pressioni del fascismo imperante, il Tribunale di Bologna assolve già in istruttoria gli imputati. Maggio I giornali “L’Osservatore Romano” e “Il Popolo” chiedono con loro articoli la riapertura del processo.
23 Agosto. “La Voce Repubblicana” pubblica il Memoriale Beltrani che accusa Italo Balbo. Il Ras di Ferrara querela.
19 Novembre. Presso il Tribunale di Roma si apre il processo “La Voce Repubblicana” – Italo Balbo. Dopo numerose udienze la VII Sezione penale assolve il giornale “La Voce Repubblicana” dalla querela di Italo Balbo. Per la sentenza il gerarca dovette dimettersi da Comandante generale della milizia volontaria nazionale.
15 Dicembre. Il Procuratore Generale di Bologna dispone la riapertura del procedimento Don Minzoni a Ferrara.
1925
Aprile ll Tribunale di Ferrara dispone a giudizio otto indiziati. Vittore Casoni, Agostino Guaraldi, Luigi Lanzoni, Augusto Maran e Antonio Molinari vengono arrestati. Il console Raoul Forti, il centurione Carlo Ciaccia e il tenente Tomaso Beltrani sono contumaci. Su Italo Balbo non si è osato elevare alcuna accusa.
21 luglio Inizia il processo. Il dibattito è condizionato dalle forti pressioni esercitate sui testimoni e sugli avvocati. Non si tiene conto delle prove schiaccianti, del “Memoriale Beltrani” e delle precedenti deposizioni.
1 Agosto Ancora una volta gli imputati vengono assolti. Questi, subito liberati, vengono portati in trionfo per Ferrara.
1946
16 Maggio. Il fascismo è caduto. La Corte di Cassazione dichiara l’inesistenza giuridica del precedente verdetto.
1947
6 Giugno. Presso la Corte d’Assise di Ferrara ha inizio il terzo processo per l’uccisione di don Giovanni Minzoni.
20 Giugno. Molti degli imputati negli anni sono deceduti, tre solo sono in vita. Viene letta la sentenza: Giorgio Molinari, Vittore Casoni e Maran Augusto sono giudicati colpevoli di omicidio preterintenzionale e lesioni violente. Ma per l’amnistia nazionale vengono messi in libertà. Dopo il danno la beffa.
1952
Don Lorenzo Bedeschi pubblica la prima monografia sul Martire, con prefazione di Alcide De Gasperi.
1955
23 Agosto. Si inaugura in Duomo ad Argenta il cenotafio con busto in bronzo e lapide, opera di Enzo Pasqualini.
1963
23 Aprile. Gli Scout dell’Emilia-Romagna si radunano ad Argenta per celebrare don Minzoni, il loro Martire.
1964
6 Settembre. Inaugurazione lapide con piccolo crocifisso in via Don Minzoni, nei pressi dove fu barbaramente ucciso.
1965
Lorenzo Bedeschi pubblica, tramite la Morcelliana di Brescia, “Il diario di Don Minzoni”. Oggi gli originali dei Diari e gli scritti di Don Minzoni sono conservati a Ravenna, in gran parte all’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea, Sezione di Alfonsine e in parte all’Archivio arcivescovile.
1973
5 Agosto. Il Presidente del Consiglio Mariano Rumor, Il Vice della Camera Benigno Zaccagnini, il Presidente del Senato Giovanni Spagnolli, il Ministro degli Interni Emilio Taviani, il Segretario DC Amintore Fanfani, aprono ufficialmente ad Argenta le Celebrazioni per il 50° della morte di Don Minzoni. Celebra la S. Messa ad Argenta l’Arcivescovo di Ravenna-Cervia mons. Salvatore Baldassarri che nella Omelia sottolinea l’esemplarità della vita e della morte del Martire.
23 Agosto. La Rai presenta in televisione il film “Il caso Don Minzoni – Delitto di Regime”, di Leandro Castellani. Si inaugura, prima a Ravenna poi ad Argenta, una mostra nazionale di pittura. Primo giorno di emissione del francobollo commemorativo su don Giovanni Minzoni
Ottobre. A cura del Comitato le Celebrazioni, con prefazione di Elisabetta Fiorentini, viene pubblicato il volume “Don Giovanni Minzoni”, nel quale viene riproposta la prima biografia sul Martire di Don G. Mesini.
13 Ottobre. Il Presidente della Repubblica Giovanni Leone inaugura ad Argenta il monumento bronzeo al Martire, offerto da una sottoscrizione di 110 comuni italiani e opera del noto scultore prof. Angelo Biancini. Il presidente Giovanni Leone inaugura il locale Liceo scientifico “Don G. Minzoni”, divenuto autonomo per il Cinquantenario e conferisce ad Argenta la Medaglia d’oro al Valore Civile
1983
14 Gennaio. Pina e Anna Minzoni, nipoti di Don Giovanni, accordano il benestare della traslazione delle spoglie.
2 Ottobre. Da Ravenna le spoglie sono portate ad Argenta con gli onori militari in Duomo, presente il Presidente del Senato Francesco Cossiga. L’Arcivescovo mons. Ersilio Tonini benedice il sarcofago in marmo e la lapide sovrastante, opere della ditta Morseletto di Vicenza, su progetto del geom. Antonio Rossi.
1990
23 Settembre. S.S. Papa San Giovanni Paolo II viene ad Argenta e prega sulla Sua tomba in Duomo. È’ presente il Presidente Francesco Cossiga. Il Papa benedice la “prima pietra” della Casa anziani Don Minzoni.
1991
6 Ottobre. Posa sulla tomba in Duomo del giglio di bronzo offerto dagli scout cattolici del Masci, Agesci e Scout d’Europa. L’ambasciatore Mario Sica, chiede a nome degli Scout la beatificazione del Martire.
1993
23 Agosto. La Fondazione Lions Clubs International conferisce al Martire il riconoscimento Melvin Jones Fellow.
1995
31 Marzo. Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro rende omaggio in Duomo alle Sue spoglie.
2002
19 Ottobre. Varsavia. Gemellaggio spirituale con parrocchia Kostka per i martiri don Jerzy Popielusko – don Minzoni. Concelebra la S. Messa il Primate della Polonia Jozef Glemp alla presenza di oltre diecimila fedeli.
2003
Aprile A cura del Comitato per l’80°, scelte da Nicola Palumbi, vengono pubblicate le “Pagine dal Diario”
11-12 Maggio. Capitolo regionale Rover – Scolte Agesci ad Argenta. Messa al campo alla Pieve celebrata dal Vescovo Verucchi.
19 Giugno. Presentazione del video su Don Giovanni Minzoni curata dal Carid Argenta – Università di Ferrara.
27 Settembre. Posa di una targa e S. Messa sul Monte Zebio, dove Don Minzoni ebbe il suo “battesimo del fuoco”.
2004
19 Ottobre. Varsavia. Messa concelebrata dal Cardinale Josef Glemp e dall’Arcivescovo di Ravenna-Cervia.
2005
3-5 Giugno. Oltre duemila capi scout italiani dell’Agesci sono per tre giorni a Argenta ad onorare il loro Martire.
23 Ottobre. Dopo la ristrutturazione della cella campanaria, viene benedetta la campana “madre” dedicata al Martire. Voluta dal parroco don Tullo Toschi è stata in parte offerta da una sottoscrizione di parrocchiani. Su di essa è riprodotta l’immagine di Don Minzoni e riportata la frase del Diario: “Signore fa che sia tuo degno sacerdote non solo all’altare, ma nella vita e nel sacrificio di me stesso. Sempre!”
2013
4 Aprile. Presentazione del libro di Sergio Caranti: “Lo scoutismo attraverso il martirio di Don Minzoni”.
23 Agosto. In occasione del 90° della morte viene inaugurato il Museo al Martire, voluto da don Alvaro Marabini. Presenziano il senatore Franco Marini e l’Arcivescovo di Ravenna – Cervia mons. Lorenzo Ghizzoni. Sono presenti i sindaci o delegati di Argenta, Ferrara e Ravenna e i presidenti di Ferrara e Ravenna. La S. Messa è concelebrata in Duomo dal Vescovo di Cagliari mons. Arrigo Miglio.
2018
25 Dicembre Il parroco Don Fulvio Bresciani inaugura il grande bassorilievo dedicato al Martire e posto all’esterno del Duomo. L’opera, realizzata su sei grandi pannelli di ceramica rossa, reca al centro un fotocolor in cristallo con l’immagine di Don Minzoni. Dono della comunità argentana e degli Scout.
2020
23 Agosto. Le tre famiglie Scout italiane Masci, Agesci, Esploratori d’Europa presentano al Vescovo di Ravenna la petizione nazionale per chiedere la Beatificazione di Don Minzoni.
2022
12 Febbraio. La stampa da notizia che Padre Gianni Festa, Postulatore generale dell’Ordine dei Predicatori, ha accettato l’invito dell’Arcivescovo mons. Lorenzo Ghizzoni di presentare la Causa di Beatificazione.
2023
1 Marzo. Il Dicastero per la Dottrina della Fede (già Sacra Inquisizione) e il Dicastero per la Causa dei Santi comunicano al Vescovo Mons. Lorenzo Ghizzoni il loro “nihil obstare” (nulla osta a procedere) per l’apertura del processo diocesano per la beatificazione di don Giovanni Minzoni.
23 Agosto. Duomo di Argenta. Solenne celebrazione per il centenario del martirio con la S. Messa concelebrata da S.E. cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. S.E. mons. Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo di Ravenna-Cervia da lettura del Libello (decreto) per la prossima apertura del Processo diocesano di beatificazione di Don Giovanni Minzoni.
25 Agosto. Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella è ad Argenta per onorare con una grande Corona di fiori, portata da due corazzieri, la tomba di Don Giovanni Minzoni.
7 Ottobre. Duomo di Ravenna. L’Arcivescovo Mons. Lorenzo Ghizzoni dopo una veglia di preghiera e col giuramento giuramento del Tribunale diocesano dichiara ufficialmente aperto il Processo di beatificazione per martirio di Don Giovanni Minzoni. Da questo momento il Martire è proclamato Servo di Dio. L’Arcivescovo riceve il giuramento dei componenti la Commissione storica che dovrà iniziare il reperimento Reperimento di ogni documentazione utile alla Causa di Beatificazione di Don Giovanni Minzoni.

A cura di Sergio Caranti – © Museo Don Giovanni Minzoni (2023)